Le ectopie ventricolari, o extrasistoli ventricolari (EV) o battiti ectopici ventricolari, sono battiti cardiaci anomali che partono prematuramente dai ventricoli.
Si tratta di un tipo comune di aritmia, spesso benigna, ma che merita sempre una valutazione attenta per escludere la presenza di una cardiopatia strutturale o elettrica sottostante.
Molti pazienti le avvertono come “colpi al petto” o interruzioni del ritmo cardiaco. Anche se nella maggior parte dei casi sono innocue, in altri possono essere indice di una condizione cardiaca più seria.
È importante distinguere le ectopie ventricolari da quelle sopraventricolari, che originano dalle camere superiori del cuore (atri o nodo AV). Le extrasistoli ventricolari hanno origine nei ventricoli, quindi coinvolgono direttamente la parte del cuore responsabile della contrazione principale e del pompaggio del sangue. Per questo motivo:
• Le extrasistoli ventricolari hanno spesso una morfologia diversa all’ECG (più larga e bizzarra).
• Sono potenzialmente più significative sul piano prognostico, soprattutto se associate a cardiopatia.
Le extrasistoli sopraventricolari, invece, sono spesso ancora più benigne e meno rilevanti clinicamente, salvo nei casi in cui si inseriscano in un contesto di tachiaritmie complesse.
Le extrasistoli ventricolari possono essere sporadiche e benigne in soggetti sani oppure secondarie a una patologia cardiaca o sistemica.
Le cause più frequenti includono:
• Stress, ansia, abuso di caffeina o alcol
• Squilibri elettrolitici (es. potassio o magnesio bassi)
• Malattie della tiroide
• Miocarditi o ischemia cardiaca
• Cardiomiopatie (es. ipertrofica, dilatativa, aritmogenica)
• Effetti collaterali di alcuni farmaci o sostanze stimolanti
Infine, come detto, forme idiopatiche ( senza causa), solitamente benigne.
Le extrasistoli ventricolari possono essere asintomatiche o percepite come:
• Colpi o salti del battito
• Palpitazioni irregolari
• Sensazione di vuoto o pausa
• Ansia, affanno, o raramente dolore toracico
Anche se spesso benigne, le extrasistoli ventricolari meritano sempre una valutazione, soprattutto nei seguenti casi:
• Sintomi persistenti o fastidiosi
• Familiarità per morte improvvisa
• Storia personale di cardiopatia
• Comparsa in giovane età o in atleti
• Frequenza elevata (>10% dei battiti totali) o forme complesse
Non tutte le extrasistoli ventricolari sono uguali. Alcune caratteristiche aiutano il cardiologo a valutarne il rischio:
• Monomorfe (tutte uguali) vs polimorfe (forme diverse): le polimorfe possono indicare instabilità elettrica.
• Singole vs ripetitive (coppie, triplette, salve di tachicardia ventricolare): le forme ripetitive sono generalmente più significative.
• Risposta allo sforzo: le EV che scompaiono con l’attività fisica tendono a essere più benigne; quelle che aumentano sotto sforzo meritano attenzione.
• Morfologia e sede di origine (es. tratto di efflusso del ventricolo destro vs altre aree): rilevabile tramite l’ECG e utile a guidare la diagnosi.
Una valutazione completa prevede:
Visita ed elettrocardiogramma (ECG)
Per un primo e fondamentale inquadramento clinico; molto utile l'ECG se si riesce a documentare l'ectopia perchè si può identificare la zona d'origine ( alcune zone sono associate a forme benigne altre meno)
Holter ECG 24/48 ore
Permette di quantificare il numero di extrasistoli ventricolari , identificare la morfologia, la presenza di forme complesse e la correlazione con i sintomi.
Ecocardiogramma
Esamina la funzione e la struttura del cuore, per escludere evidenti cardiopatie strutturali come cardiomiopatia dilatativa, valvulopatie o disfunzione ventricolare.
Test da sforzo
Fondamentale per valutare la risposta delle extrasistoli ventricolari all’attività fisica e per indagare eventuali ischemie o comparsa di aritmie complesse da sforzo.
In base ai risultati, possono essere indicati ulteriori esami come RMN cardiaca, studio elettrofisiologico o test genetici.
Il trattamento dipende dalla frequenza, sintomi e contesto clinico. Le opzioni sono:
• Osservazione
In soggetti sani con EV isolate e asintomatiche, è spesso sufficiente un follow-up periodico.
• Cambiamenti dello stile di vita
• Riduzione di caffeina, alcol e stimolanti
• Gestione dello stress (tecniche di rilassamento)
• Regolarizzazione del sonno
• Farmaci
• Beta-bloccanti o calcio-antagonisti se sintomatiche
• Antiaritmici (es. flecainide) solo in casi selezionati, sotto stretta indicazione
• Ablazione transcatetere
Indicata se le EV sono molto frequenti (>10-15% dei battiti totali), sintomatiche o associate a disfunzione ventricolare reversibile. È una procedura sicura, efficace e risolutiva in molti casi, soprattutto nelle forme dal tratto d'efflusso.
Le ectopie ventricolari sono frequenti e nella maggior parte dei casi benigne, ma è fondamentale escludere una patologia cardiaca sottostante attraverso un corretto inquadramento. L’approccio moderno, personalizzato e guidato dai dati di ECG, Holter, ecocardiogramma e test da sforzo, permette di distinguere le forme innocue da quelle che meritano trattamento.